domenica 23 marzo 2014

" Do you Know ... ? " n.02

La rubrica “ do You Know... ? “ ci porta alla scoperta di svariati personaggi e delle loro relative curiosità.

In questo articolo parliamo di …


Wislawa Szymborska

nasce a Kórnik il 02 luglio 1923 e muore a Cracovia il 01 febbraio del 2012, dopo una lunga estenuante malattia. E’ stata una delle più importanti poetesse della letteratura contemporanea. Premio Nobel nel 1996 e investita di altri rilevanti riconoscimenti.

Elenco delle principali opere:


Appello allo Yeti, 1957.
Sale, 1962.
Uno spasso, 1967.
Ogni caso, 1972.
Grande numero, 1976.
Gente sul ponte, 1986.
Letture facoltative, 1992.
La fine e l'inizio, 1993.
Vista con granello di sabbia, 1996.
Due punti, 2005.
La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009):


Alcune poesie più rilevanti:

dalla raccolta “Due punti”




-Prospettiva-
Si sono incrociati come estranei,
senza un gesto o una parola,
lei diretta al negozio,
lui alla sua auto.

Forse smarriti
O distratti
O immemori
Di essersi, per un breve attimo,
amati per sempre.

D'altronde nessuna garanzia
Che fossero loro.
Sì, forse, da lontano,
ma da vicino niente affatto.

Li ho visti dalla finestra
E chi guarda dall'alto
Sbaglia più facilmente.

Lei è sparita dietro la porta a vetri,
lui si è messo al volante
ed è partito in fretta.
Cioè, come se nulla fosse accaduto,


anche se è accaduto.

E io, solo per un istante
Certa di quel che ho visto,
cerco di persuadere Voi, Lettori,
con brevi versi occasionali
quanto triste è stato.


-Stazione-



Il mio arrivo nella città di N.
è avvenuto puntualmente.

Eri stato avvertito
con una lettera non spedita.

Hai fatto in tempo a non venire
all'ora prevista.

Il treno è arrivato sul terzo binario.
E' scesa molta gente.

L'assenza della mia persona
si avviava verso l'uscita tra la folla.

Alcune donne mi hanno sostituito
frettolosamente
in quella fretta.

A una è corso incontro
qualcuno che non conoscevo,
ma lei lo ha riconosciuto
immediatamente.

Si sono scambiati
un bacio non nostro,
intanto si è perduta
una valigia non mia.

La stazione della città di N.
ha superato bene la prova
di esistenza oggettiva.

L'insieme restava al suo posto.
I particolari si muovevano
sui binari designati.

E' avvenuto perfino
l'incontro fissato.

Fuori dalla portata
della nostra presenza.

Nel paradiso perduto 
della probabilità.

Altrove.
Altrove.
Come risuonano queste piccole parole.

dalla raccolta “Ogni caso”

-Ascolta come mi batte forte il tuo cuore-
Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’ accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

Della rubrica “Do you Know…?” leggi anche:
“Do You Know Francis Scott Fitzegerald?”

1 commento:

  1. Non c'è vita | che almeno per un attimo | non sia immortale.
    mi piace molto questa frase di lei

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