domenica 9 febbraio 2014

Cose che diamo per scontato


La rubrica “ Riflettendo “ affronta una vasta gamma di argomenti . Nasce con il semplice scopo di offrire degli spunti di riflessione .

in questo articolo...

Per chi pensa di conoscere “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, ma non ha mai letto l’omonimo romanzo. Per chi si accorge, delle volte, di dare per scontato alcune cose importanti della vita e coglie, solo successivamente, le conseguenze che queste comportano.

“ Cose che diamo per scontato… “

La mia riflessione nasce dopo aver letto il romanzo di Stevenson “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Chi di noi non conosce, non ha sentito parlare o semplicemente sentito dire, della storia del dottore educato, buono e comprensivo e del mostro, da lui sprigionato, una volta inghiottita l’astrusa medicina? Ebbene si: tutti la conosciamo, o meglio, riteniamo di conoscerla ma ben pochi di noi l’hanno letta (o è stata letta in parte, ci è stata semplicemente accennata o ci è capitata di vederla, qua e là, tra un cartone animato o una rappresentazione cinematografica).
Per eccellenza, essa è considerata l’emblema delle storie tra bene e male, ma sarà sorpresa di molti sapere che non è così, almeno in parte. L’eccentrico racconto delle vicende del dottor Jekyll non racconta l’eterno contrasto tra bene e male, e non solo indaga tra le sue profonde sfumature, ma, principalmente, rappresenta la linea sottile tra il “lasciarsi andare” e indossare maschere più grandi di noi per impedire che questo accada, insieme a tante altre riflessioni che porta a indurre questa è una delle tante riflessioni che il romanzo porta a fare. Tra i tanti esempi che potrei riportare ne cito solo uno: il mostro di cui tanto si parla, non è un mostro. E’ semplicemente un rappresentazione ridotta, irriconoscibile, dello stesso dottore a rappresentare i suoi desideri più celati, i suoi voleri infranti di fronte una società rigida e piena di regole, che fa esubero di buon costumi. Ora, il fatto che abbia dato per scontato di conoscerne la storia – o quantomeno il suo andazzo e quello che se ne potesse evincere – mi ha dato lo spunto per fermarmi a riflettere su tante altre situazioni che diamo per scontato, che ci fanno essere sicuri su situazioni e pensieri di cui non dobbiamo esserlo affatto. Sono lì, e non ci facciamo caso alle cose che diamo per scontato, con la paura di essere risucchiati da quel vortice di cliché con la consapevolezza di non riuscire ad uscirne più. Ed ecco che abbiamo bisogno di una svolta o, meglio, di un’ illuminazione che ci svegli e ci faccia riflettere, ci porti a pensare che non bisognerebbe tralasciare considerazioni, gesti e qualsiasi cosa possa ledere i rapporti con le persone che abbiamo intorno, con la quotidianità. Non è difficile trovare esempi a cui far riferimento; più complicato invece, quando taluni esempi riguardano noi, perché riconoscerli può creare problemi: esserne indifferenti, però, può causarne di peggiori.


 Non molto tempo fa, nei pressi di casa mia, c’era un’anziana signora che era solita portare gli avanzi, per poi presentare vere e proprie portate, di cibo di fronte l’ingresso della sua abitazione – un sottano, per intenderci. Un cane – col tempo capì che la vecchietta faceva tutto questo per lui – ogni giorno si presentava al solito orario (o giù di lì) per cibarsi. Una volta finito il pasto, abbagliava amabilmente, quasi a ringraziare l’adorabile gesto della signora. La vicenda proseguì fino al triste giorno della dipartita della simpatica anziana. Il cane continuò a presentarsi all'entrata della dimora della deceduta, non trovando il quotidiano pasto. Fu così che aspettò, invano, di fronte alla porta fin quando lo stomaco glielo permise. I giorni seguenti continuò, imperterrito, a presentarsi puntualmente all’appuntamento, ma, come volevasi dimostrare, non trovo alcun pasto ad attenderlo. Poi, continuò, giorno per giorno, a tornarci, ma niente. C’è chi ha giurato di avergli portato del cibo, per poi vederselo rifiutato. Non passò molto altro tempo e della povera bestiola non se ne ebbe più traccia.
Ora non so che fine abbia fatto la povera bestiola, ma in cuor mio spero sia riuscito a superare e ad accettare l’accaduto. So per certo, che abbia capito che la signora fosse venuta a mancare, o quantomeno che fosse impossibilitata dal portargli del cibo, dato che non ho più rivisto quel povero cane. Per quanto estremo possa sembrare, la storia della nostra sfortunata bestiola è la dimostrazione delle conseguenze che possono causare le cose che diamo per scontato. Ed ecco che un grazie non detto, la comprensione di una persona a noi vicina, un perdono da noi non ritenuto opportuno possono andare a ledere determinati rapporti e destabilizzare particolari situazioni. Quante volte non ci siamo sentiti il dovere di chiedere l’opinione, o una semplice considerazione, su un programma da noi scelto per il proseguo di una serata (che faccia da esempio) solo perché riteniamo che le nostre idee siano, per forza di cose, condivise dai nostri compagni? Oppure, quante volte riteniamo di essere bravi e preparati abbastanza per affrontare una prova, spesso e volentieri in questi casi, sottovalutata per poi cadere in un fiasco totale? E via dicendo, se ne potrebbe stirare un elenco infinito.


 Ebbene – che si tratti di rapporti relazionali, prove da affrontare, vicissitudini quotidiane, eccetera eccetera - sarebbe utile fare attenzione alle “cose che diamo per scontato” perché proprio queste possono farcela pagare a caro prezzo!





Della rubrica "Riflettendo" leggi anche:

- Storia di un eroe di cui nessuno parlerà -
http://spastikodigiuseppdang.blogspot.it/2013/12/larubrica-riflettendo-affronta-unavasta.html
- Relazioni a distanza ed effetti collaterali -
http://spastikodigiuseppdang.blogspot.it/2013/11/relazioni-distanza-ed-effetti.html