domenica 8 marzo 2015

Trasformarsi: essere qualcun altro è un modo come altri per essere se stessi


La rubrica Riflettendo affronta una vasta gamma di argomenti. Nasce con il semplice scopo di offrire degli spunti di riflessione.


Cassyus Key nasce da una mancanza non ben definibile, dal bisogno di essere se stessi senza limiti e costrizioni, dalla voglia di evadere dalla realtà e da tutto ciò che per il protagonista della vicenda rappresenta l’arte. Difatti l’essenza della sua creatività. Non contento dei suoi dipinti, in quanto stravolgeva ogni volta le idee iniziali che gli frullavano in testa senza riuscire a farle coesistere, decide di “costruire” un personaggio fatto a sua immagine e somiglianza (ma non troppo) che possa esibirsi e far conoscere agli altri le sue opere, fatte di costumi, di performance e soprattutto di duro lavoro passato a reinventarsi: fatto di autenticità.


Abbiamo incontrato Mirko, l’ideatore di Cassyus, un ragazzo come altri con sogni e ambizioni, che lotta ogni giorno per raggiungere i suoi obiettivi, per farci raccontare il suo mondo e parlarci della sua “creatura”, nonché del suo modo di intendere l’arte.
Si presenta nei panni di se stesso.

Mirko utilizza il travestimento come mezzo per ottenere quello che vuole. Per lui “trasformarsi” non è solo un modo per esibirsi, ma un raggiungimento di mete altrimenti inaccessibili.
Come ama definirlo, Cassyus Key (o Kassyus) è un lui più esuberante, privo di inibizioni e paure, che dà libero sfogo a tutto ciò che Mirko non è in grado di tirar fuori. E’ un suo prolungamento, una parte di se necessaria per vivere. Attualmente Cassyus partecipa al concorso “Drag Factor Sud-Est” (uno dei più prestigiosi format per Drag).



“Essere qualcun altro è un modo come altri per essere se stessi”

Quando e perché nasce Cassyus Key?

Ho sempre avuto una particolare predisposizione per il disegno e la pittura. Ma non riuscendo più ad esprimere attraverso i quadri tutte le “storie” che avrei voluto rappresentare, ho scoperto che potevo diventare io stesso la mia opera, ma non solo su due dimensioni come fossi un dipinto. Avrei potuto fare in modo che il mio impegno diventasse “reale”. All’inizio, quando ho cominciato a travestirmi, rifiutavo categoricamente di indossare tacchi e di truccarmi. Poi ho capito che quei trampoli erano la vetta da scalare per vincere i pregiudizi- prima i miei- poi quelli degli altri. Sono passato da fare il PR animatore a serate per ragazzi, a fare il "performer". All’inizio non mi sentivo all’altezza di altri miei colleghi, ma con il passare del tempo ho preso autostima in ciò che realizzavo. Capire che tutto quello che facevo sul palco, non era altro che farina del mio sacco, mi ha aiutato molto nel processo che difatti mi ha portato a costruire il personaggio di Cassius Key.

Perché “Cassyus Key”?

Un’insensata fissazione per le costellazioni in età adolescenziale mi ha portato a conoscere Cassiopea (nella mitologia greca la sposa di Cereo, nonché madre di  Andromeda. Famosa per esser stata tanto montata da mettere in repentaglio la vita di sua figlia e del suo popolo ndr).
Mi serviva un nome che racchiudesse me, un po’ della mia storia, del mio essere e della mia arte. Cassiopea rappresentava (per me) tutto questo.  Da qui Cassyus.
Dopo di ché ho voluto mantenere la “K” che ritroviamo in Mirko. Inoltre il mio simbolo preferito è una chiave- la chiave della felicità- quindi Key.
Dall’unione dei due nomi, ne vien fuori: Cassyus Key (Kassyus è il nome abbreviato).

Cassyus è uomo o donna? È possibile definire?

Definirlo uomo o donna? Cassyus è me, il mio personaggio. Non si può definirlo. O meglio, non ne avverto il bisogno.
A volte è più femminile e a volte è molto mascolino. Ma odio esser chiamato al femminile (diciamo da drag).
E’ come se qualcuno mi urlasse "Hey bella!" per strada: mi sentirei come se stesse scherzando con me, ma non me la prenderei. Alla fine il mio "essere" è alla portata di tutti.

Ci sono delle differenze tra te e Cassyus? Tendenze sessuali? Modi di pensare? Modi di fare ecc. ecc.?


Cassyus è un mio sfogo. Il ché mi fa pensare di si.
Tutto ciò che Mirko non farebbe, né direbbe; magari perché troppo femminile, troppo sconcio o troppo "troppo".
Cassyus lo dice, lo fa e lo è!
Sotto quei fondotinta costosi e le due ore e mezza di trucco mi sento autorizzato a dire e fare tutto (sempre con eleganza e decenza, rispettando l'altro). Cassyus è emotivo come me, fragile e ansioso, ma grazie alla "maschera" riesco a essere più forte di quello che sono nella vita di tutti i giorni. Quando sono sotto quel trucco mi sento al sicuro. Il rossore che di solito mi invade quando ricevo un complimento nella vita quotidiana non è più un problema. Cassyus è ciò che Mirko trattiene ventiquattro ore al giorno, perché odia essere subordinato o mettere a disagio chi lo circonda, mentre in quel contesto mi sento autorizzato ad essere quello che voglio.


Come vivi il rapporto con la gente che conosci una volta che ti travesti?

La reazione della gente che mi conosce, spesso, è quella che più mi preoccupa. Ma a volte è il pregiudizio che preoccupa di più. Non dimenticherò mai quello che una mia amica una volta mi disse <<Sai, appena ti vidi restai scioccata. Era strano sapere che quell'essere davanti a me fossi tu; poi venisti da me, mi sorridesti, e subito mi sentii a mio agio. Sotto quel personaggio c'era il mio amico, solo più forte e libero del solito>>.
Un'altra persona invece a me cara, quando scopri di questa mia passione, ne rimase scandalizzato. Voleva rompere i rapporti perché non lo concepiva; gli sembrava solo un modo per attirare l'attenzione. Scoppiai a piangere proponendogli che avrei smesso di farlo. In quel momento si rese conto che ci tenevo davvero tanto, tanto da piangere all'idea di smettere, ma che ero pronto a sacrificare questa cosa che amavo fare.
Solitamente la gente rimane stupita e affascinata. Mi ritrovo a dover presentare due mie “personalità” a chi mi circonda. Solitamente qualcuno conosce prima Mirko, altri scoprono che sotto Cassyus esiste un ragazzo dolce chiamato Mirko.

Pensi che il travestirsi sia dovuto al fatto che senti il bisogno di essere qualcun altro?

Non penso di desiderare di essere un’altra persona, ma è particolare da spiegare. E non credo di essere nemmeno bipolare, ma da quando ho dato un nome al Mirko truccato e travestito, mi sono affezionato a questa figura come ad un'altra persona. Quando per lunghi periodi non mi "trasformo", sento la mancanza di quella parte di me. Io avverto il bisogno di essere Cassyus Key, per sentirmi relativamente diverso in quelle ore di vita parallela. Di essere completamente me stesso per un po’.

Parlami degli spettacoli. Cosa ti piace e cosa non ti piace? Hai mai pensato di esibirti senza travestirti?

Gli spettacoli sono l'apoteosi del mio travestimento. Un conto è fare un costume, un altro è trasmettere qualcosa al pubblico, oltre che con un outfit, anche con dei movimenti, con degli effetti, con qualcosa che resti impresso nelle loro menti come "l'esibizione di Cassyus". Adoro tutto degli spettacoli, che siano ben accetti o meno. L'importante è che li si guardi con i giusti occhi, che si provi a capire cosa faccio e perché lo faccio.
Le critiche? Sono sempre costruttive a mio modo di vedere. Fanno crescere e aiutano a non riproporre un errore sul palco di cui prima non eri a conoscenza. Sono alla continua ricerca di una mia perfezione.
Esibirmi senza travestirmi? Già fatto, ma quello non lo reputo alla pari delle esibizioni di Kassyus. Di sicuro è più complicato di così, ma non mi sento un artista in quel momento; mi sento solo un semplice ballerino senza basi, il solito autodidatta.




Se non facessi gli spettacoli ti sbarazzeresti di Cassius? O credi avresti sempre voglia di travestirsi?

Kassyus ha rischiato di diventare solo un bel ricordo più di una volta. Il discorso è che Kassyus mi fa guadagnare, ma comporta molti costi. Tutto ciò che uso per lui costa parecchio, e usare materiale meno costoso, ne abbassa la qualità del personaggio. Sbarazzarmi di lui? No. Come ho già detto mi mancherebbe, ma se non ci dovesse essere più la possibilità economica o motivazioni esterne mi portassero a non farlo apparire per un po', dovrei riuscire a farne a meno. Ma sicuramente in privato continuerei a creare e lavorare ai suoi outfit. Tutt’ora, quando non ho serate previste, invento abiti e penso a come farlo crescere.






Cos'è per te l'arte? Ed essere un'artista?


Tutto ciò che per me è arte è spuntato dal nulla; dalla mia straripante voglia di sfogare tutto ciò che trattenevo tramite creazioni: parlo dal più semplice fiorellino di carta, al più bel disegno da me fatto. Avevo bisogno sempre di raccontare con simboli ciò che passavo e pensavo. Poi capì che quella farfalla sul ramo, non era fine a se stessa, le farfalle rappresentavano sempre i pensieri che mi perseguitavano, e quel ramo era il prolungamento del mio cervello in continua crescita. Percepì che quella doveva essere la mia motivazione di espressione: trasmettere a qualcuno ciò che avevo dentro, senza spiegare nulla, ma facendo in modo che racchiudessi tutto ciò che avevo necessita di raccontare e trasmettere.

Come ti comporti con la gente che disprezza il tuo personaggio? Ti è mai capitato di subire insulti o di essere umiliato? Anche durante uno spettacolo?


In tre anni di Kassyus ne ho conosciuti di elementi: gente che minacciava di picchiarmi senza motivo, gente che mi toglieva la parrucca e mi spintonava, gente che prima mi insultava e poi mi pregava di andare ai loro eventi, gente che fingeva di capire, ma in realtà non capiva un bel niente di ciò che facessi. Il motivo per cui, molto spesso, mi criticano è il fatto che non mi faccio la barba. Non capiscono la motivazione che mi spinge a tenermi quella peluria colorata in un aspetto femminile, ma solo pochi comprendono che se devo essere me stesso, la barba mi rappresenta. Anche perché la barba è stata fondamentale per la mia autostima. Essa mi ha fatto capire che bastava coprire le proprie rughe d'espressione ereditate dalla mamma, per sentirmi bello e ordinato.
Una volta ho rischiato di essere buttato in una piscina da una checca isterica, credo per invidia. Se ci fosse riuscito avrei rovinato un vestito e una parrucca a cui avevo lavorato per un mese e mezzo. Fortunatamente la cosa si risolse con un brutto spavento e una rabbia per il rischio corso senza validi motivi.
Un'altra volta il nostro vocalist venne a mancare e in sostituzione venne un mio "collega", che senza conoscermi iniziò a prendermi ironicamente in simpatia al microfono davanti a tutti i clienti, mentre io ero sul cubo, dicendo cose tipo "sei troppo magra bella, vattene a casa! Cos'hai in testa un polipo arricciato?” e roba simile. Mi limitai ad ignorarlo e star al suo gioco. Chi ha le gambe troppo corte, cerca di tagliere le tue per portarti al suo stesso livello. A distanza di un anno ho avuto complimenti inaspettati da Drag di livelli elevati che si sono dimostrate, prima che artiste, umili e superiori d'animo.


Cosa ti aspetti da Cassius? E da te stesso? Pensi ci possano essere dei problemi di coesione?
 

Da Kassyus non mi aspetto nulla. E’ per lui che ho tante speranze. Dopo due anni di attesa perché non mi sentivo pronto, quest'anno sto partecipando al format Drag Factor sud-est, un concorso per drag emergenti che punta a farle crescere seguite da un tutor. Faccio parte della sezione androgine. Spero che questo concorso mi dia la possibilità di crescere, di avere più visibilità in tutta Italia, auspicando che qualcuno riconosca in me l'artista che cerca di liberarsi della monotonia, di rompere lo stereotipo della Drag Queen baraccona che fa la scema e fa ridere e che Kassyus diventi un'artista riconosciuto per ciò che propone e racconta sotto diverse forme.
Per Mirko cosa mi aspetto? Questo non so dirlo con certezza. La mia vita privata è sempre un tasto dolente in queste colorate immagini di alternatività. Inutile confessare che la gente a volte evita di conoscermi proprio per questa mia sfaccettatura. L'idea di essere additati come "la persona fidanzata con quello che fa la travestita" non piace a nessuno, e io sono già abbastanza complessato di mio per rincorrere la gente per fargli capire che non sono semplice ciglia finte e lustrini a far di te una checca isterica.

Hai mai pensato che possa rubarti qualcosa? Che qualcosa di te possa venir meno a causa sua?

L'unica cosa che può venir meno facendo questa vita parallela è la mascolinità. Atteggiarsi alle volte forzatamente mi porta ad avere delle movenze e dei modi di parlare "particolari"; soprattutto nei giorni seguenti alla trasformazione. Fortunatamente, ho abbastanza forza di volontà, quindi anche quest'ostacolo è superabile. Il resto non conta. Persino i miei genitori hanno accettato questa mia sfaccettatura. Forse non hanno capito bene il motivo per cui lo faccio, ma vedono che sono felice e che mi impegno molto (anche fin troppo) per questa cosa e quindi mi permettono di far tutto liberamente. Già questa per me è un’enorme conquista: avere la mia famiglia al mio fianco.

Da quel che dici Cassyus, nasce da una mancanza. Dal bisogno di sentirti amato da qualcuno che finora non si è presentato. Qualora dovessi trovarla, e nel caso ce ne fosse bisogno, rinunceresti a Cassyus per questa persona? 

Sono d’accordo: Kassyus è nato da una mancanza, ma non vive di mancanze. Vive come l’arte, e quest’ultima progredisce, e diminuisce nei periodi di crisi, ma è sempre presente. Anzi, nei momenti in cui sono stato amato, Kassyus è cresciuto, si è trasformato in qualcosa di stupendo.  A mio parere, trasmetteva la mia sicurezza e la mia determinazione, quindi non potrei mai farlo sparire per l'arrivo di qualcuno, e se qualcuno mi starà vicino, lo farà con piacere, anche quando ci sarà Kassyus. Sicuramente non vorrebbe mai che venga soppresso per un parere esterno, capirebbe quanto e cosa è per me essere anche lui.


Come ti vedi tra dieci anni? E Cassyus? È possibile tu possa creare un altro personaggio?


Tra dieci anni non so come vedrei Kassyus, né voglio provare ad immaginarlo. E’ meglio viverlo pian piano. Ogni cosa ha il suo tempo. Pensare al futuro, con tutti i problemi della vita reale, mi porterebbe molte preoccupazioni, anche perché lui è un personaggio nato per essere questo, non ne creerei mai un altro: sarebbe sempre e solo una copia di lui, migliore o peggiore, ma comunque un’imitazione.


Sei contento di ciò che sei, di ciò che fai nella vita in generale?


Nessuno lo è davvero per me. La vita è l'eterna ricerca della felicità. A tutti piacerebbe raggiungerla, eppure non è facile trovare quell'elettrone che ci completi dandoci la pace interiore. Cassyus Key non è che uno dei frammenti del mio essere, solo un po' più esuberante. Magari chi lo sa, forse un giorno conoscerò l'amore della mia vita colpendolo con una mia esibizione, o semplicemente mi venderà un metro di merletto in una merceria ed impazzirà per me. Mai dire mai! Ma di certo non pretendo che sia Kassyus a rendermi felice. Già fa molto inconsciamente. Il fatto che ne parli come se fosse un’altra persona, dovrebbe far capire quanto strano sia il mio personaggio, quanto influisca sulla mia psiche, e quanto piacere mi faccia averlo generato dal nulla. Per lui, e con lui, sono state versate lacrime su lacrime e queste, a mio parere, non saranno mai il nulla.
La felicità arriva per tutti no? Vedremo se dipenderà da me o sarà Cassyus Key a rendermela.


Io ti ringrazio e ti faccio un in bocca al lupo per il concorso e per il tuo futuro!


Grazie a te!


Mirko e Cassyus Key



Della rubrica "Riflettendo" leggi anche:




"L'intervista ad una ragazza stupenda che crede di non esserlo"

“Relazioni a distanza ed effetti collaterali“


"Perché Virginia Woolf si è tolta la vita?"





3 commenti:

  1. ''Tutto ciò che Mirko non farebbe, né direbbe; magari perché troppo femminile, troppo sconcio o troppo "troppo".
    Cassyus lo dice, lo fa e lo è!
    Sotto quei fondotinta costosi e le due ore e mezza di trucco mi sento autorizzato a dire e fare tutto (sempre con eleganza e decenza, rispettando l'altro). Cassyus è emotivo come me, fragile e ansioso, ma grazie alla "maschera" riesco a essere più forte di quello che sono nella vita di tutti i giorni. Quando sono sotto quel trucco mi sento al sicuro. Il rossore che di solito mi invade quando ricevo un complimento nella vita quotidiana non è più un problema. Cassyus è ciò che Mirko trattiene ventiquattro ore al giorno, perché odia essere subordinato o mettere a disagio chi lo circonda, mentre in quel contesto mi sento autorizzato ad essere quello che voglio.''

    Questo mi ha un attimo fatto riflettere, anche se andando avanti con la lettura il mio pensiero di LUI è cambiato. Premettendo il fatto che io odio le cosiddette drag, cioè i ‘’travestiti’’, che la maggior parte sono transessuali , che si nascondo, che nascondono il loro vero IO e che si sentono loro stessi solo e sempre in quel modo. Tutto ciò nasce davvero da una mancanza, sì alcune volte è dovuto da problemi da quando si è piccoli ma altre volte proprio dalla mancanza anche di amici o persone care che li facciano sentire loro stessi , li facciano sentire felici e in pace con quello che sono. Senza questo e in più anche con problemi nel loro orientamento sessuale si va a creare un'altra persona, a cancellare ciò che si è veramente, tutto ciò dovuto anche e soprattutto da grande fragilità. Quindi ho sempre pensato che a queste persone servisse più aiuto, non perché come molti idioti pensano siano malati, ma a causa del loro carattere più fragile e dalla confusione che possono avere. Ora da questo alla storia di Mirko ci sono analogie ma molte differenze, lui afferma che non vuole essere ritenuto una Drag, gli da fastidio , ma che comunque non se la prenderebbe , proprio perché hanno delle analogie con Cassyus, certo non con Mirko.
    Quello che a me da fastidio dei ‘’travestiti’’ è proprio che sono ‘’travestiti’’ non sono loro e io trovo difficile vedere il loro vero volto sotto tutta quella roba, e vorrei vedere il Mirko arrossito, perché sarebbe stupendo, non voglio assolutamente che i propri sentimenti vengano coperti da del trucco, per essere più aperto con gli altri, meno timido, una vera ‘’maschera’’ e lo dice lui stesso. Tra ’’ arte ’’ e ’’ maschera’’ alcune volte ci passa un filo sottile, ma per chi si vuole nascondere con quella maschera diventa enorme chi vuole invece librarsi della propria arte, deve saper gestire la situazione, mantenere se stessi anche fuori, aggiungendo ciò che ci fa sentire bene ma si deve notare anche ‘’Mirko’’, non cancellarlo per una sicurezza maggiore. Spero che prima o poi Mirko troverà una persona che lo amerà per chi è dentro, per ciò che gli piace fare, per il suo rossore sulle guance, per il suo colore degli occhi senza lenti colorate, per la sua barba e i suoi capelli ribelli, per il suo viso pulito, fiero e forte di essere MIRKO, che in un futuro ricorderà Cassyus come la sua liberazione e il suo rafforzamento per dire ciò che pensa e far vedere ciò che è anche senza robacce (per lo più costose )

    RispondiElimina
  2. AH è comunque da ’’ artista’’ ti posso dire che hai molta fantasia e saresti bravissimo tra l’altro a creare cosplay, faresti soldi a palate, hai molta manualità, ma credo che in Italia dovresti far vedere ciò che potresti creare in tanti ambiti, come cinema, teatro, inviare messaggi attraverso la tua creatività e manualità, perché questo è Mirko, io credo che le Drag non inviino alcun messaggio, se non uno sbagliato senso della sessualità: ormai la tv invia a tutti i messaggi e un bambino, ad esempio, potrebbe vedere la tua barba e il trucco ( in un ambito non idoneo) e non capire più nulla perché collegherebbe barba con papà e trucco con mamma, mentre creare trucchi e costumi o addirittura uno spettacolo teatrale dove ci sei TU, questo accrescerebbe te stesso, in questi modi potresti far vedere Mirko e Cassyus e inviare messaggi ,far di te qualcosa di importante e soprattutto trovare lo sfogo in Cassyus ma dividerlo in un certo senso da Mirko con un filo sottile che però vi unisca per evitare di creare l’ennesimo personaggio che non porta da nessuna parte (evitando di dover arrivare in tv e alla ‘’visualizzazione’’ non coerente, dove i veri messaggi non arrivano, dove c’è solo superficialità, dove non credo che né Cassyus né Mirko ci starebbero bene). Mi immagino una bella locandina stellata che giri per Italia di un certo Cassyus, che porti nei teatri la sua arte, lì si che li vedrei bene. Ah e non di certo come ‘’travestito’’ o ‘’drag’’ ma come MIRKO che esibisce la propria arte attraverso costumi, questa è arte, non ricoprirsi, non travestirsi, liberarsi in quell’ambito facendo vedere i propri personaggi ma poi mantenendo sempre ‘’MIRKO’’ nell’ambito personale, dove non ha bisogno di nulla per essere se stesso, perché lo sfogo già lo trova facendo altro, dove essendo maschio fa vedere la sua mascolinità, dove se è imbarazzato si imbarazza, dove se vuole dire una cosa la dice, dove è Mirko e non Cassyus. Così che Cassyus possa aiutarti e soprattutto maturare come personaggio, e aiutare anche gli altri inviando i tuoi messaggi, insomma diventando qualcosa di utile per te e per gli altri, così si diventa artisti a tutto tondo e non facendo visualizzazioni con la tv malata di oggi.

    RispondiElimina
  3. Anonimo8.3.15

    " L'importante è che li si guardi con i giusti occhi, che si provi a capire cosa faccio e perché lo faccio.
    Le critiche? Sono sempre costruttive a mio modo di vedere. Fanno crescere e aiutano a non riproporre un errore sul palco di cui prima non eri a conoscenza. Sono alla continua ricerca di una mia perfezione.
    Esibirmi senza travestirmi? Già fatto, ma quello non lo reputo alla pari delle esibizioni di Kassyus. Di sicuro è più complicato di così, ma non mi sento un artista in quel momento; mi sento solo un semplice ballerino senza basi, il solito autodidatta."

    Per quanto riguarda la TV, il telecomando è il pubblico ad averlo, ognuno sceglie ciò che vuole guardare.
    Rileggi l'articolo, forse capirai meglio. Mirko.

    RispondiElimina