domenica 6 aprile 2014

Inadatta

La rubrica “ Riflettendo “ affronta una vasta gamma di argomenti . Nasce con il semplice scopo di offrire degli spunti di riflessione .

In questo articolo...

<<Il racconto-testimonianza di una delle piaghe sociali dei nostri tempi. Chiusa in uno squallido bagno scolastico, in attesa del suo "cliente", una liceale si fa prendere dallo sconforto per quello che fa, inghiottita dai turbamenti dovuti al suo malessere interiore>> 

“Inadatta“

<<Presto sarà qui…
Il gocciolare del lavabo echeggia nella mia testa: il suo rumore è

insopportabile! Mi ricorda quando, da piccola, facevo cadere le biglie uno alla volta sul pavimento: un po’ per divertimento, un po’ per attirare l’attenzione di mia madre e farla irritare- in quel caso il rumore mi dava sollievo, mi piaceva.

Presto sarà qui… preferisce incontrarmi  in bagno, rigorosamente chiusa a chiave in uno degli sportelli del cesso (quello dell’ultimo piano, il meno frequentato) perché un po’ si vergogna, ma a differenza di altri è molto più gentile. Non mi tratta con arroganza e prepotenza, e ad essere sinceri l’ultima volta mi è sembrato più impacciato del solito- come se si rendesse conto di fare qualcosa che non gli appartiene, ma gestito da un desiderio incontrollabile, più forte di lui. Inoltre, quando può, mi paga sempre più del dovuto. Con altri, molto spesso, sono costretta a chiedere il mio compenso alzando la voce e usando le maniere forti, altri non mi pagano subito e se vado da loro a chiedere quel che mi spetta, minacciano di farlo sapere ai prof, o addirittura ai miei!


Tra poco sarà qui, e più ci penso, più ho la nausea. Delle volte mi chiedo: perché lo faccio? I miei genitori sono più che ricchi, ho tutto quello di cui ho bisogno e soddisfano tutte le mie richieste: ogni mio singolo desiderio, ogni inusuale capriccio. A differenza di tante altre, non credo di avere una vera motivazione.  Jessica, la ragazza dell’altra sezione, lo fa perché ne ha bisogno. Ho sentito dire che ha difficoltà economiche. Vive sola con la madre, che per guadagnarsi da vivere fa le pulizie, saltuariamente, nelle case dei ricconi che possono permetterselo- i miei l’hanno chiamata delle volte. Come biasimarla? Lo fa per aiutare la madre, non le chiede mai soldi. Chiaramente non le ha detto nulla. Per certi versi, Jessica, è persino da stimare, ma sono convinto che in cuor suo, se avesse un’altra maniera per tirar su gli stessi soldi che guadagna prostituendosi a questa maniera, non ci penserebbe due volte pur di non farlo più.  Ma ho sentito giurare che c’è chi lo fa costretta dalla madre. Anzi, ci sono ragazze che non hanno frequentato più la scuola, perché obbligate a prostituirsi a tempo pieno, schiavizzate e trattate senza un briciolo di umanità. Penso a tutto questo, mille dubbi mi assalgono.  Mi sento sola- continuo a ripetermi. Questa è la mia motivazione? E’ per questo che mi comporto così? Possibile sia così complicato avere 16 anni?


Non è ancora arrivato, e mi chiedo: perché lo faccio? Ho sentito dire che ci sono ragazze che non si accontentano dei pochi soldi che si fanno, facendo “servizietti” ai ragazzini qui a scuola, ma che acconciandosi, e assumendo atteggiamenti da donne mature, si sono iscritte ai siti d’incontri e organizzano veri e propri appuntamenti con uomini (spesso e volentieri, di gran lunga più grandi di loro) per andare ben oltre, a quello che accade nei bagni, qui a scuola. Quando il mio pensiero va a loro, trovo il tutto così pateticamente squallido! E se venissi anche io inghiottita dal vortice e divenissi ambiziosa a tal punto? Ogni tanto ci penso e mi tormento, ma credo di poter affermare che non arriverei a tanto- ci vuole coraggio per fare certe cose, anche le più sbagliate.
Sento i suoi passi, sta arrivando…




E ancora come il rumore ermetico e metallico della biglia sul pavimento una sola domanda mi assilla e mi attanaglia i sensi: perché lo faccio? Perché sono qui? Non ho bisogno di soldi! Il mio è un voler essere indipendente? E’ mancanza di affetto? Voler ritagliarsi un ruolo? Cosa cerco? E’ amore quel che voglio? O semplice ricerca di attenzioni? Ogni qualvolta, provo a dare delle risposte, ma tutte  mi sembrano così stupide e banali! Cos'ho che non va? Sono state le delusioni a portarmi a tutto questo? Con i soldi che guadagno non ci faccio niente, li metto tutti insieme nascosti tra le mie cose (se mia madre scoprisse la quantità di denaro che posseggo, delle domande se le farebbe- persino una distratta come lei). Possibile che non se ne accorga? Devo pur avere le sembianze e i comportamenti di una figlia che ha qualcosa che non va- è così difficile capirlo? Ma è troppo occupata a correre appresso al suo capo, e quello stolto del suo compagno nemmeno se ne accorge. Io non posso che mantenere le distanze, sia da una che dall'altro. Possibile sia lei la causa di tutto questo? Forse, in gran parte lo è, ma non del tutto. Sono io, ad essere troppo debole, non riesco a reagire.


Dopo esser stata con i ragazzi, mi sento sporca, e non vedo l’ora di potermi lavare, di poter scrollare di dosso tutto il sudiciume che tutto questo comporta. Ma come per le biglie che lasciavo cadere, uno alla volta, per far dispetto a mia madre, per attirare la sua attenzione, pur odiando quello stupido rumore, penso di poter dire che mi piace. Penso di poter dire che tutto contribuisce a colmare un vuoto, a darmi sollievo, a trarre piacere.

Ma, forse, è l’amore quello che cerco! Ma esso, che cos'è? Possibile che non sappia riconoscerlo e lo confonda con altre cose. Perché si nasconde? Perché non è puro e riconoscibile. Perché ci porta ad assumere comportamenti che non ci appartengono, ma che alla fine desideriamo fare. Possibile sia l’amore la causa di tutto questo male? Del smarrirsi a tal punto? Una volta ho sentito dire che l’amore non è altro che una cosa semplice, credo sia vero: sono le persone che lo rendono complicato.


Sento la porta che si apre. E’ qui. Lui è arrivato! E come un individuo che non indossa nessuna maschera, ad una festa che lo richiede, mi sento inadatta.
Tutto questo accade, ancora una volta, ed è più forte di me: non riesco ad impedirlo.>>
Primo piano di Marine Vacth, dal film "Giovane e Bella". La pellicola
racconta le vicende di una ragazza di 16 anni entrata nel tunnel
della prostituzione.